andreatiniMese di luglio che coincide con la ripartenza del calcio e, come accade sempre in questo periodo, anche del calciomercato. Per la Fermana il compito di tenere sotto controllo la situazione spetta al direttore sportivo Massimo Andreatini.
 

Direttore, come occorre muoversi in questo momento particolare della stagione?
“Si lavora con una visione a 360 gradi per quelli che sono tutti i giocatori e i ruoli da andare a coprire, poi si andrà nello specifico. E’ una visione a tutto tondo, su tutte le squadre del girone non solo, valutando schede video ma anche sulla base di quanto abbiamo visto dal vivo. Ulteriori analisi poi arrivano grazie ai supporti telematici, alleati preziosissimi in questo momento”.
 

E la Fermana che verrà come verrà costruita?
“Partiamo da una base importante con elementi che creano una struttura solida e quindi una base di partenza ottimale. Come nel nostro costume lavoreremo sempre rispettando al massimo il nostro budget, cosa che abbiamo sempre seguito perché questa linea societaria è indubbiamente primaria”.


Si dovrà lavorare anche con ingegno e fantasia, come avete saputo fare nel corso degli anni.
“Sul discorso della fantasia e dell’ingegno ci siamo abituati: dove non ci si arriva con budget altissimi che hanno alcune squadre, ci arriviamo con altre cose. Ci riesce bene di solito e quindi questo non mi spaventa. Sarà ancora più dura visto che il dopo Covid non ha lasciato una situazione serena ed agevole anche a livello finanziario per il calcio. Dobbiamo incanalare le nostre idee ed esigenze nel modo migliore possibile. Siamo attivi e stiamo lavorando”.


Direttore quando si potrà tornare a giocare?
“Per quanto riguarda la ripartenza del campionato, il mio pensiero è che non saremo in campo prima di metà settembre: non credo ci siano le condizioni o sarà possibile iniziare anticipatamente rispetto a quella data. I ragazzi li sentiamo quotidianamente e stanno facendo un grande lavoro per non far scendere la condizione fisica. Parliamo di forza e condizioni atletica ovviamente, sul piano aerobico è chiaro che si faccia maggiormente fatica a lavorare. Credo che alla ripresa ci potranno essere difficoltà nell’approccio iniziale ma stiamo studiando il modo per accorciare questa fase di sofferenza e difficoltà”.


Intanto si è tornato a giocare, che impressione ha avuto da queste prime gare?
“Mi sembra evidente che a livello fisico e mentale c’è la grande difficoltà nel rimanere in gara 95 minuti con la giusta tensione e attenzione. Non essendo possibile avere tutto questo cala anche lo spettacolo di conseguenza. La condizione fisica è relativa, 15 giorni sono pochi per preparare impegni cosi improtanti: tra primo e secondo tempo si vede una netto calo nelle prestazioni. Nelle prossime gare qualcosa di diverso si potrà vedere”.

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