Continuiamo il nostro viaggio all’interno del settore giovanile gialloblù. Dopo aver raccontato come si sono organizzate Under 17 e Under 16 in questo periodo pandemico, spazio ora alla nostra Under 15 guidata in panchina da un tecnico giovane come Luca Barone, alla sua prima esperienza in un settore giovanile professionistico ma con un bel bagaglio di esperienza personale nell’allenare i giovani atleti. Allenamenti al Firmum Village e a Capodarco, con quest’ultimo impianto chiamato a disputare le gare ufficiali.

Mister, che stagione state vivendo lei e i suoi ragazzi?
“Senza dubbio molto particolare. In questa settimana abbiamo ripreso ad allenarci come gruppo, per alcune settimane siamo stati fermi per il problema legato alle zone rosse in provincia di Ancona e Macerata. La società ha utilizzato un atteggiamento prudente per tutelare i ragazzi e sono convinto sia stata la scelta giusta”.


Una stagione complicata in generale: come si sono comportati i ragazzi?
“Ho la fortuna assoluta di guidare un gruppo di ragazzi incredibili. Basta dire che la presenza agli allenamenti è superiore al 90%. Li ringrazio perché l’allenamento è per loro un momento della gironata importantissimo in cui possono condividere anche qualcosa con amici e compagni di squadra. A loro lo ripeto spesso “siete fortunati ragazzi, avete l’opportunità di allenarvi di gruppo e molti vostri coetanei non possono farlo”. Loro lo fanno con spirito di sacrificio da ormai un anno”.

 

Come si riesce a tenere alta l’attenzione in un momento come questo?
“Non è semplice perché manca sostanzialmente il fattore di confronto con i propri coetanei, con le altre squadre. Chiaramente si lavora molto “a secco”, senza il responso del campo: questro in una fase come quella vissuta da questi ragazzi è una mancanza importante. Per il resto si alternano molto sedute tecniche con lavori intensi sulla tecnica e sulla tecnica ad altre anche fisiche, si cerca di creare sempre il massimo stimolo e la massima attenzione in tale senso. Questo è il nostro compito ma ripeto, lavorare con questi ragazzi è un grande stimolo e un piacere”.

 

Lei è al primo anno alla Fermana, come si sta trovando nella famiglia gialloblù?
“Primo anno qui e sto vivendo una bella esperienza. Certo, un anno intero senza competizioni, senza la possibilità di potersi misurare è sempre un problema da questo punto di vista anche per capire come si sta lavorando. Personalmente mi sto trovando bene, è il primo anno in settore giovanile professionistico e l’impatto è stato ottimo. Certo che l’auspicio è quello dio riprendere quando prima a giocare, visto che alcuni campionati regionali riprenderanno a breve anche se non sono convinto che sarà possibile. Lo spero perché ogni gara è un momento di crescita in primo luogo per i ragazzi ma anche per la valutazione complessiva del lavoro che stiamo portando avanti”.

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